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OneWeb: Dal primo lancio alla rinascita

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OneWeb è un’azienda fondata nel 2012 che ha lo scopo di portare la rete internet in ogni parte del globo terrestre (compresi i poli). Come? Attraverso un sistema (costellazione) di satelliti posti a distanze più ravvicinate dei sistemi classici.

Questi ultimi, infatti, sono generalmente posti a circa 36 mila km dal suolo terrestre. Distanza troppo elevata, che porta un ritardo nelle comunicazioni di circa mezzo secondo. Troppo per gli standard voluti da gaming e trading online, in cui millesimi di secondi sono l’unità per misurare prestazioni, guadagni e perdite.

Un progetto che nasce in parallelo a Starlink di SpaceX, che si vede togliere il monopolio sulle costellazioni satellitari per offrire una connessione internet usufruibile in ogni parte della Terra.

Come dicevamo, il progetto OneWeb si pone l’obiettivo di creare una costellazione di satelliti a circa 1200 km dal suolo terrestre (30 volte più vicino dei sistemi classici), in grado di offrire una velocità di navigazione di 400 Mega/s con un ritardo di 32 millisecondi. La previsione iniziale, per raggiungere questo obiettivo, era quella di mandare in orbita 650 satelliti.

Primi lanci e contratti di OneWeb

OneWeb nel suo primo ciclo vitale, ha mandato orbita con successo 74 satelliti che hanno costituito la prima parte della costellazione. Attraverso i buoni risultati, ha riscontrato una significativa domanda iniziale per i servizi di connettività ad alta velocità e bassa latenza, da parte di governi e brand leader del settore automobilistico, marittimo, aziendale e aeronautico.

L’entusiasmo iniziale, è stato, però, smorzato dalla crisi finanziaria che ha colpito tutto il mondo con l’arrivo del Covid-19.

OneWeb, aveva raccolto fino a inizio marzo 2019, ben 3.4 miliardi di dollari ed era in attesa di un nuovo investimento da parte di Softbank, che però non è mai arrivato.

Dalla crisi alla rinascita

OneWeb si è vista costretta a dichiarare bancarotta al Tribunale fallimentare degli Stati Uniti, senza però cessare del tutto l’attività. Una strategia per ottenere l’autorizzazione a supportare le operazioni in corso utilizzando i finanziamenti ottenuti.

Le dichiarazioni del CEO Adrian Steckel sulla situazione: “OneWeb sta costruendo una rete di comunicazione veramente globale per fornire ovunque la banda larga ad alta velocità e bassa latenza. La nostra situazione attuale è una conseguenza dell’impatto economico della crisi del COVID-19. Restiamo convinti del valore sociale ed economico della nostra missione di connettere tutti ovunque. Oggi è un giorno difficile per noi di OneWeb. Tante persone hanno dedicato tanta energia, sforzi e passione a questa azienda e alla nostra missione. La nostra speranza è che questo processo ci permetta di tracciare un percorso che ci porti al completamento della nostra missione, basandoci su anni di sforzi e su miliardi di capitale investito. È con il cuore molto pesante che siamo stati costretti a ridurre la nostra forza lavoro e ad entrare nel processo del Chapter 11 mentre i restanti dipendenti dell’azienda sono concentrati sulla gestione responsabile della nostra costellazione nascente e sul lavoro con la Corte e gli investitori.” L’azienda ha quindi avviato un processo di ristrutturazione, riducendo le attività e tenendo soltanto alcuni membri dello staff, cercando nuovi finanziatori.

Finanziatori che si sono trasformati in nuovi acquirenti. Parliamo del Governo del Regno Unito e di Bharti Global (compagnia privata di telecomunicazioni indiana), che hanno sborsato 1 miliardo di dollari (500 mila dollari ciascuno).

Nuovi progetti e nuove collaborazioni

Il Governo inglese vorrebbe spostare l’intero progetto nel Regno Unito, tornando (dopo più di 60 anni) ad inviare qualcosa nello spazio dal proprio suolo. Fino a prima dell’acquisizione, i razzi venivano spediti in orbita dall’agenzia europea Arianespace, che utilizzava razzi russi lanciati dal Sud America e dal Khazakistan.

Tra le collaborazioni recenti, si parla di un interessamento di BT Group Plc che vorrebbe collegare le parti più remote della Gran Bretagna tramite banda larga.

Ci sono, infatti, alcune zone che non sono coperte da connessioni tramite cavo terrestre o reti wireless a causa di un elevato costo per la loro implementazione. Un unico sistema satellitare potrebbe essere la soluzione meno espansiva (a livello economico) per il governo.

Per fare un esempio: le Highlands scozzesi non sono raggiunte né dalla fibra né da una connessione base e ciò è al giorno d’oggi una cosa impensabile.

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